Conosciamo sicuramente tutti questo modo di dire e siamo abituati a sentirlo in riferimento a persone che parlano molto ma che poi quando si tratta di agire latitano o rimandano (il famoso problema della procrastinazione).

In un mondo che cambia continuamente e che ha innalzato la sua velocità negli ultimi quindici-vent’anni il continuo rimandare e procrastinare scelte e decisioni più o meno importanti può portare anche a serie conseguenze.
Alzi la mano chi si riconosce in una delle frasi tipo qui sotto:
1.Devo decidermi a mettermi a dieta seriamente;
2. Prima o poi devo riprendere gli studi;
3. Devo cercare un nuovo lavoro, ma prima deve trovare il tempo di sistemare il mio CV;
4. Devo ricordarmi di prenotare l’esame che mi ha prescritto il medico, sono più di sei mesi che rimando ormai;
L’elenco potrebbe continuare e riempire almeno altre 10 pagine ma mi fermo qui.

Arriviamo ora a parlare di come cominciare a combattere questa tendenza alla procrastinazione. Prima di tutto definiamo bene quello che vogliamo.
Prendo ad esempio la seconda frase e la affronto come faccio di solito con i nostri clienti che si trovano in questa situazione.
Partiamo subito con alcune domande che servono a far riflettere e fare emergere consapevolezza:
- Che cosa ti porta a riprendere gli studi?
- Cosa ti ha fatto interrompere gli studi? Cosa invece te li farà portare a termine questa volta?
- Che cosa ti aspetti di ottenere completandoli? ?
- Quanto ti senti motivato a completarli?
Domande di questo genere servono a cominciare a delineare il contorno entro cui ci si andrà a muovere. A seconda delle risposte si potrà poi decidere di passare ad approfondire il metodo di studio più efficace, oppure verificare se il percorso di studi è effettivamente il più adatto.
Durante le sedute potrebbe anche emergere che la motivazione a riprendere non è vera ma soltanto un alibi o un qualcosa rimasto sopito che era stato inculcato dai genitori a suo tempo. Il mito del famoso pezzo di carta che doveva sempre essere utile e che, in molti casi lo è, ma in altri ha creato dei veri e propri blocchi nei ragazzi.

Alla fine del lavoro se il percorso di studi è stato chiarito e la motivazione a portarlo avanti è ad un alto livello allora si passerà a definire insieme i passi che devono portare al completamento degli studi. Si farà perciò un piano di azione con dei punti chiari e ben definiti e per ogni punto deve essere specificata la data entro cui deve essere completato.
Ogni tre/sei mesi si faranno degli incontri di follow up per verificare la progressione del piano.
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